Portfolio Francesco Radino

FRANCESCO RADINO

Francesco Radino (1947-2022) nasce a Bagno a Ripoli (Firenze) da genitori entrambi pittori.

Nel 1968 inizia a fotografare e nel 1970 decide di diventare fotografo. Con gli anni Ottanta prende parte a numerosi progetti di committenza pubblica (Provincia di Milano, Regione Lombardia, EU Jap Fest, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Museo di Fotografia Contemporanea) E’ stato a lungo collaboratore del Touring Club Italiano e della AEM di Milano (Azienda Energetica Municipale). Dagli anni Duemila si è dedicato anche alla realizzazione di alcuni video. Ha esposto il suo lavoro in gallerie e musei italiani, europei, giapponesi e statunitensi e le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private internazionali.

Negli anni ha pubblicato molti libri. Tra i più importanti: Italia di Lucania, 1981; Quattro a Verbania (per non parlar del lago) (con Gabriele Basilico, Luigi Ghirri, Natale Zoppis), 1983; Fortezze gotiche e lune elettriche (con Gianni Berengo Gardin e Gabriele Basilico), 1984; Göteborg, 1987; Modus Videndi, 1989; Le invenzioni dello sguardo. Cinque fotografi interpretano la notte a Milano (con Gabriele Basilico, Olivo Barbieri, Joel Meyerowitz, Martin Parr), 1989; Morphosis, 1992; Mutazioni, 1994; Francesco Radino. Fotografie 1982-1994, 1995; Milano tra luce e calore, 1995; Le vie d’acqua: rogge, navigli e canali, 2000; Inside, 2001; Capri, Milano 2004; Reframe, le stanze del tempo, 2007; Milano, 2015; Le cattedrali dell’energia, 2016; Gli Scali Ferroviari di Milano, oggi prima di domani, 2018.

Le fotografie di Francesco Radino sono intessute di pensieri e di memoria, di momenti di realtà e di frammenti di vissuto, sono animate da analogie e rimandi formali che affermano continuamente che il mondo è uno solo e la sua complessità non può essere guardata per settori separati.Così, pesci, oggetti industriali, ombre, alberi, fiori, spiagge, resti archeologici, acque, montagne, strade di città, architetture storiche e contemporanee, cieli, pietre, prati, corpi, divengono oggetti di uno sguardo indagatore e poetico, organizzatore e immaginifico. 

Forte di una cultura visiva profonda (il nonno fotografo, il padre e la madre entrambi pittori), frequentatore delle culture orientali, Radino immagina attraverso la fotografia un mondo di figure varie, tutte meritevoli di essere guardate e pensate, in una continua oscillazione dalla natura alla cultura.


Share by: